Vinitaly 2020 si preannuncia come un’edizione da record, anche grazie alla pubblicazione della classifica internazionale “Top 100” stilata da Wine Spectator, che vede la bellezza di 21 etichette italiane tra le prime 100.

Come nell’anno record 2001, anche quest’anno la prestigiosa rivista americana “Wine Spectator” ha premiato molti vini del Belpaese, primo fra tutto il Chianti Classico, che occupa ben 4 posizioni in classifica (di cui 1 nelle prime 10) con tre diverse annate; si conferma anche il Barolo (con ben 3 etichette) e la grande varietà dei territori italiani, in un trionfo di diversità che va dall’Alto Adige all’Etna, dalla Marche alla Calabria, dalla Valtellina al Vulture.

Questi importantissimi risultati fanno crescere la fibrillazione in attesa dell’edizione 2020 di Vinitaly, il Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati, che si svolgerà a Verona dal 19 al 22 aprile, dove i nostri prodotti avranno l’occasione di confrontarsi con le migliori etichette internazionali.

Per quanto riguarda le novità, la 54a edizione della manifestazione veronese, da sempre incubatore di tendenze, darà ancora più spazio all’area Organic e vedrà l’ingresso degli Orange Wines. È prevista inoltre la presenza di nuovi produttori esteri, soprattutto dal Centro ed Est Europa e dai Balcani.

Dal punto di vista commerciale, per l’edizione 2020 è previsto un nuovo record di presenze, dopo i primati registrati lo scorso anno (4.692 espositori e 33mila buyer esteri in oltre 100mila mq espositivi).

Ma Vinitaly è una fiera record anche per stabilità: il 95% degli espositori sono stabili da almeno 5 anni, segno che la presenza a Verona è il miglior biglietto da visita per chi opera in questo settore.

Un settore importantissimo della nostra economia, quello enogastronomico, che cresce anno dopo anno in termini di fatturato ed esportazioni e per il quale diventa sempre più centrale la ricerca e l’innovazione.

Comunicare la qualità dei propri prodotti, però, è altrettanto importante per continuare a crescere e ad avere successo nei mercati internazionali. Nell’export la competizione è sempre più agguerrita pertanto diventa fondamentale programmare azioni di marketing molto ben strutturate, che combinino una perfetta conoscenza della lingua e delle tradizioni dei mercati esteri che si vogliono conquistare. L’abilità consiste nel sapere usare i termini specifici del settore vinicolo combinati a un linguaggio comunicativo moderno per raggiungere questi obiettivi.

Tradurre le caratteristiche organolettiche, olfattive e gustative di vini e distillati utilizzando la corretta terminologia nelle principali lingue estere richiede molto studio ed esperienza. Scegliere con cura un consulente linguistico è quindi una questione della massima importanza se si desidera far conoscere l’eccellenza dei propri prodotti in tutto il mondo. Ci vediamo a Vinitaly!