Cosa certifica la norma UNI 11591 relativa alle “Figure professionali operanti nel campo della traduzione e dell’interpretazione”? Chi rilascia questa certificazione? Quali sono i vantaggi per la committenza?

La scelta di un professionista non è sempre cosa semplice. Per talune professioni esistono gli albi professionali che dovrebbero, in linea di principio, offrire garanzie riguardo alla preparazione e all’affidabilità degli iscritti. L’attuale orientamento legislativo, in particolare quello comunitario, è però contrario alla creazione di nuovi Ordini professionali, tanto che si discute di eliminare alcuni di quelli esistenti.

Per le “professioni non regolamentate”, come ad esempio quella del traduttore e dell’interprete, si sono cercate soluzioni alternative che aiutassero a fare un po’ di chiarezza. Da diverso tempo esistono le associazioni di categoria, che rilasciano degli attestati di conformità ai propri iscritti dopo il superamento di test molto severi. Si tratta però di attestazioni di seconda parte mentre, in base alla normativa italiana, le “certificazioni” possono essere esclusivamente di terza parte, cioè rilasciate da un organismo di certificazione accreditato secondo lo standard ISO/IEC 17024 presso l’Ente Italiano di Accreditamento (ACCREDIA).

La Legge 4/2013 prevede che le associazioni professionali possano partecipare alla definizione di “norme tecniche” che consentano ai professionisti di ottenere una certificazione di terza parte. Sono nate così le norme UNI, documenti che descrivono le competenze, le conoscenze e le abilità del professionista di un settore e che consentono a un ente terzo di certificarne la conformità.

È il caso, ad esempio, della norma UNI 11591:2015, relativa alle “Figure professionali operanti nel campo della traduzione e dell’interpretazione”; un testo pubblico, condiviso e ufficiale che porta a un’univoca definizione dell’attività di traduttore e d’interprete professionale.

Alla sua redazione hanno preso parte le principali associazioni professionali di settore (AIDAC, AITI, ANITI e Assointerpreti solo per citarne alcune) con la consulenza dell’Università di Bologna, della Fondazione Universitaria San Pellegrino e dell’Università di Trieste. Sono membri d’ufficio di tutti i Gruppi di lavoro UNI anche il Presidente della Commissione Tecnica e un rappresentante del Consiglio nazionale dei Consumatori e degli Utenti. Al tavolo di lavoro per la norma UNI 11591 ha preso parte anche un rappresentante della Direzione generale della Traduzione (DGT) della Commissione europea, in qualità di esperto.

Le norme UNI rappresentano una soluzione rapida, rispettosa della concorrenza, democratica e non impositiva per avere una descrizione ufficiale e riconoscibile delle attività svolte dai professionisti delle categorie non regolamentate.

Grazie ad esse, utenti e professionisti possono disporre di uno strumento riconosciuto, imparziale e trasparente per la descrizione di queste attività professionali.

In particolare, la norma UNI 11591 non sostituisce la norma UNI-EN o ISO sui requisiti dei servizi di traduzione, ma descrive le conoscenze, abilità e competenze dei professionisti operanti nel campo della traduzione e dell’interpretazione conformemente alle raccomandazioni europee.

La certificazione a norma UNI aggiunge grande valore al curriculum di un professionista della traduzione e offre una garanzia di standard elevati a chi si avvale dei suoi servizi. Affidarsi a traduttori e interpreti certificati UNI è pertanto una scelta di qualità.

Lorella Da Re, titolare dello studio Interoffice Traduzioni, è certificata come traduttore tecnico scientifico italiano > francese.